La persona rinasce, essa non è da riformare
Una visione profetica della storia, presente nei testi e soprattutto nella vita di San Giovanni Paolo II, ci conduce al Principio della storia dell’amore che la persona umana diventa, orientata nell’atto della creazione verso un’altra persona e infine verso il Dio vivente. Il Dio vivente si presenta a Mosè come il Dio di ogni singolo essere umano: “Io sono il Dio di tuo padre, il Dio di Abramo, il Dio di Isacco e il Dio di Giacobbe” (Es 3,6). Dio, dunque, non è un concetto. Egli opera “fino ad ora” (Gv 5,17) nella e con la sua Parola, che è “il centro dell’universo e della storia” (Redemptor hominis, 1). San Giovanni Paolo II vedeva l’uomo e l’universo alla luce dell’esperienza morale della persona umana e alla luce del lavoro creativo di Dio. La bellezza della verità, nella quale si riflette la Bellezza dell’Amore del Dio creante, chiama l’uomo a rendere giustizia all’incessante accadere dell’“universo e della storia” dal nulla. L’uomo può renderla solo con l’amore che egli deve diventare.